TERREMOTO: ALLERUZZO, PROGETTIAMO INSIEME LA RICOSTRUZIONE

TERREMOTO: ALLERUZZO, PROGETTIAMO INSIEME LA RICOSTRUZIONE

Settore: LEGACOOP MARCHE

Progettare e creare insieme ai territori la ricostruzione post terremoto. E' la proposta che il presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo, ha fatto durante il confronto "La riprea dopo il sisma" che si è svolto alla Biennale dell'economia cooperativa. "Il sisma non solo ha obbligato migliaia di famiglie a lasciare le loro abitazioni e la loro vita, per vivere in luoghi lontani - ha detto Alleruzzo -, ma soprattutto ha segnato una profonda cesura nella loro storia che, se non rimarginata nel più breve tempo possibile, inciderà fortemente sulle condizioni future delle comunità. La solidarietà della nostra regione e dell’intero Paese è stata, come spesso avviene in questi casi, eccezionale. Una solidarietà caratterizzata dall’essere riusciti a coniugare grandi capacità tecniche e organizzative con quelle della vicinanza umana. A questo movimento emergenziale, a poco a poco, andrà affiancato un progetto di ricostruzione materiale e comunitaria".

 

Per Alleruzzo, "i due aspetti dovranno svilupparsi assieme perché il progetto materiale avrà senso se sarà al servizio di un progetto della comunità". La ricostruzione, per cui, "fondando le sue radici nella comunità, dovrà essere un mix di partecipazione attiva dei cittadini, di impegno delle realtà locali e delle istituzioni, di investimenti umani, economici e culturali. Perché il progetto delle comunità locali avrà successo tanto quanto sarà collettivo, condiviso e coordinato localmente e a livello regionale, aperto e democratico, orientato alla crescita diffusa e fortemente indirizzato alla partecipazione, per cercare di rimarginare, nel più breve tempo possibile, questa profonda ferita”.

 

Dovanno essere progetti in cui "si abbinino sviluppo economico, turismo, nuove forme di socialità e solidarietà, un'agricoltura di qualità e sostenibile, crescita culturale e valorizzazione del patrimonio locale anche attraverso forme di turismo di comunità, progetti che invertano la deriva allo spopolamento che questi territori hanno conosciuto in questi anni. Legacoop c'è e ci sarà offrendo il suo contributo per superare assieme la grande catastrofe che ci ha colpito". La ricostruzione, dovrà avere, tra le altre cose, "al suo centro la sfida di coniugare legalità e velocità degli interventi. Perché associare percorsi trasparenti con le esigenze immediate delle nostre realtà locali richiederà soluzioni innovative e coinvolgimento attivo dei cittadini che saranno utili per un’esperienza di vera partecipazione essenziale alla rinascita delle comunità. Su questo argomento non possiamo che approvare le scelte fatte fino ad ora dal livello nazionale, regionale, dalla Protezione civile e dal commissario Errani".

 

A livello regionale, ha spiegato Alleruzzo, "abbiamo incontrato i cooperatori e le cooperatrici che operano nei territori del sisma condividendo d'intraprendere un progetto di sviluppo locale attraverso l’avvio di esperienze di cooperative di comunità, piccole realtà sul territorio per la gestione di servizi, di strutture necessarie ai cittadini, come negozi, tabacchi, farmacie, benzinai, senza le quali i territori non possono ripartire e vivere".

 

Nella ricognizione dei danni subiti dalle cooperative che operano nei territori colpiti dal sisma, ha detto Alleruzzo, "abbiamo riscontrato sia danni agli edifici, anche se di non grave entità, ma soprattutto perdite di fatturato, conseguente al blocco temporaneo o definitivo dei servizi gestiti, difficoltà finanziarie, derivanti dai blocchi o rallentamenti dei pagamenti da parte degli enti pubblici, e la messa in cassa integrazione di circa 600 dipendenti". Per venire incontro a questi problemi, Legacoop "ha chiesto la sospensione dei mutui per le cooperative che operano nelle zone colpite dal terremoto e sostenuto l’avvio della cassa integrazione a sostegno dei redditi dei lavoratori. A tutto questo vanno aggiunti i danni subiti dai soci e dalle socie residenti nelle zone del cratere che, oltre alle difficoltà legate al blocco delle attività lavorative, hanno subito gravi lesioni alle loro abitazioni".