UE: ACI MARCHE CHIEDE INCONTRO ALLA REGIONE SU PROGRAMMAZIONE FONDI 2014-2020

UE: ACI MARCHE CHIEDE INCONTRO ALLA REGIONE SU PROGRAMMAZIONE FONDI 2014-2020

Settore: LEGACOOP MARCHE

La cooperazione marchigiana, per le sue caratteristiche, necessita di misure dedicate e priorità specifiche nell’ambito della programmazione 2014-2020 dei fondi dell’Unione europea. Per questo, l’Alleanza delle Cooperative Italiane delle Marche, composta da Agci, Confcooperative, Legacoop delle Marche, ha chiesto un incontro all’assessore regionale alla Cooperazione, Luigi Viventi, a quello delle Politiche comunitarie, Paola Giorgi, e a quello del Lavoro, Marco Luchetti, affinché, nel nuovo Programma operativo regionale siano previste azioni di valorizzazioni e di sviluppo della cooperazione attraverso i fondi Ue. Nel Por, aggiunge l’Aci, le Centrali cooperative possono anche trovare spazio come agenti di promozione e di accompagnamento alle azioni previste dal Programma operativo.

 

La richiesta, che dovrebbe riguardare le Centrali dotate di riconoscimento ministeriale, attive sul territorio regionale da almeno tre anni, con strutture di servizio ad esse collegate, è ancora più necessaria alla luce della progressiva riduzione di risorse economiche regionali e nazionali al mondo cooperativo. “Riteniamo importante che il documento di programmazione evidenzi il contributo e le specificità del sistema cooperativo – scrivono Agci, Confcooperative e Legacoop Marche -, quale agente attivo per lo sviluppo economico e occupazionale del territorio, ambito privilegiato per la promozione di forme di imprenditorialità associata che hanno, nel tempo, dimostrato migliori condizioni di sostenibilità nel lungo periodo e maggiore capacità di resistere alle fasi recessive tutelando i posti di lavoro creati”.

Fra le misure ipotizzate dall’Alleanza, ci sono le ristrutturazioni innovative d’imprese cooperative esistenti e la creazione di nuove coop, in particolare quelle formate da lavoratori provenienti da aziende in crisi, gli incubatori, fab-lab e co-working come luoghi fisici in cui promuovere la collaborazione e lo sviluppo di nuove imprese attraverso l’erogazione di servizi di start-up. Accanto a queste, si possono pensare anche ad azioni per favorire il ricambio generazionale del management e del personale direttivo delle cooperative insieme a servizi per il lavoro e per l’orientamento al lavoro in cooperativa nelle scuole e nelle Università.

 

Per affrontare le conseguenze della crisi economica, le Centrali propongono di inserire nel Por misure per favorire, nelle cooperative, progetti di riorganizzazione e di aggregazione, due azioni necessarie a potenziare le imprese per farle rimanere competitive ed efficienti. Un’altra misura, inoltre, dovrebbe essere nell’ambito del credito per consentire alle cooperative, che soffrono di un problema di sottocapitalizzazione, per poter affrontare investimenti grazie alle partecipazioni al capitale di rischio, sulla base della positiva esperienza di Coopinvest, di soggetti pubblici e privati oltre a prevedere finanziamenti specifici per gli investimenti.

 

Un’altra azione studiata dall’Aci Marche riguarda la creazione di progetti di sviluppo di filiere produttive o territoriali per l’agroindustria, la logistica di distretto, i servizi sociali, l’housing sociale, il patrimonio culturale, le energie rinnovabili, le cooperative di comunità. Nell’ambito del terzo settore, le Centrali propongono, inoltre, una misura a favore dello sviluppo competitivo del settore tramite la “sovvenzione globale”, uno strumento in grado di attivare e sperimentare forme di partecipazione locale tra operatori economici e sociali da coinvolgere nella realizzazione d’iniziative per rispondere ai bisogni del territorio e delle comunità locali.

 

Un’altra azione proposta, sempre nel campo dell’economia sociale, prevede che la cooperazione sociale possa accreditarsi per i servizi al lavoro e d’inclusione sociale garantendo la gestione di percorsi sostenibili per le persone più deboli, servizi da integrare con le misure di presa in carico sociale e sanitario e con strumenti d’inclusione lavorativa.