LEGALITA': LUSETTI, ALZIAMO IL LIVELLO DI SCONTRO PER CHIEDERE UN MERCATO PULITO

LEGALITA': LUSETTI, ALZIAMO IL LIVELLO DI SCONTRO PER CHIEDERE UN MERCATO PULITO

Settore: LEGACOOP MARCHE

10 apr 2015

“Dobbiamo uscire da questa logica in cui siamo attanagliati fra il danno di perdere un appalto perché non siamo disponibili a pagare tangenti e la vergogna che ci deriva dall'aver perso la reputazione perché qualcuno delle nostre cooperative ha commesso un reato. Dobbiamo farlo alzando il livello di scontro per chiedere un mercato pulito e trasparente ma non lo possiamo fare da soli. Dobbiamo certamente fare prima i compiti a casa nostra ma poi anche lavorare assieme alla parte buona dell’economia e della società civile chiedendo alle istituzioni che prendano quei provvedimenti che possano mettere nelle condizioni gli operatori economici e la cooperazione di operare in maniera trasparente, agendo sulla base delle competenze, dei saperi, delle capacità professionali, dei talenti e non sulla base dei favori e delle prebende”. Così il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti, è intervenuto nella tavola rotonda “Mercato & legalità”, organizzata da Legacoop Marche nella Sala riunioni di Confidicoop Marche ad Ancona. Un confronto con le cooperative che aderiscono alla Centrale cooperativa, 304 aziende con 275.500 soci, 12.200 occupati e un fatturato 2014 di 1,7 miliardi, e con i rappresentanti delle altre associazioni imprenditoriali marchigiane che ha avuto come tema caldo quello dell’attualità della cronaca nazionale.

 

“Siamo fortemente preoccupati del discrimine fra legalità e l'illegalità che c’è nel nostro Paese – ha aggiunto Lusetti -, un tema che passa anche attraverso il movimento cooperativo. Una delle nostre cooperative c'è cascata ed è oggetto di indagini che ci feriscono in maniera particolare. Come Legacoop abbiamo iniziato un percorso molto serio anche nel caso di Mafia Capitale in cui abbiamo preso subito i provvedimenti necessari, senza aspettare l’esito delle indagini. Abbiamo espulso tutte le persone coinvolte perché dalle intercettazioni emergevano valutazioni e considerazioni che ponevano queste persone fuori dai valori del movimento cooperativo. Abbiamo commissariato Legacoop Lazio, abbiamo chiesto che la cooperativa coinvolta avesse un atteggiamento coerente con i nostri valori e abbiamo restituito i contributi associativi”. Per quanto riguarda l’ultimo episodio, quello di Cpl, “si è provveduto alla sospensione da tutti gli organi associativi dei quadri e dei dirigenti coinvolti in questa vicenda e la cooperativa stessa si è dichiarata vittima di questa situazione e si costituirà parte civile nei confronti dei dirigenti coinvolti”.

 

Un’etica di rigore condivisa dal presidente di Legacoop Marche, Gianfranco Alleruzzo. “Siamo convinti che chi sbaglia debba essere espulso dal sistema cooperativo – ha detto Alleruzzo –, dobbiamo inoltre puntare sulla necessità di avere una classe dirigente che si meriti questo titolo, con il suo comportamento e con la sua preparazione e che non protragga il suo operato oltre i tre mandati. Abbiamo, però, bisogno di poter operare in un sistema economico con regole che possano favorire l’imprenditorialità. Negli appalti pubblici, ad esempio, non si può continuare con la politica del massimo ribasso dell’offerta invece che sulla qualità dei servizi, elemento che può offrire la garanzia della legalità e del riconoscimento del lavoro effettuato”.

 

Un coro unanime è stato quello degli altri interventi all’incontro di Legacoop Marche, moderato da Antonio Di Stasi, docente dell’Università Politecnica delle Marche di Ancona, sulla necessità di aumentare la consapevolezza nella società sul tema della legalità, cominciando fin dall’educazione nelle scuole per i giovani, e di avere normative più chiare e meno opprimenti per le imprese da parte di Claudio Albonetti, presidente Confesercenti Marche, Paola Bichisecchi, direttore Confindustria Marche, Gino Sabatini, presidente Cna Marche, Valeria Mancinelli, sindaco di Ancona, Sauro Longhi, rettore dell’Univpm.

 

 

 

 



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