PESARO: LEGACOOP MARCHE INTERVIENE SUL TEMA DELL’ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI

PESARO: LEGACOOP MARCHE INTERVIENE SUL TEMA DELL’ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI

Settore: LEGACOOP MARCHE

“Quando una comunità si trova vivere sulla sua pelle le tensioni non di una crisi, ma di tante crisi che arrivano tutte assieme, ci si trova davanti a due scelte: o si agisce per ridurre le tensioni e fare in modo che tutti, ma proprio tutti, trovino la strada per il benessere, oppure si insinua e si fomenta lo scontro tra poveri, tra coloro che hanno bisogni differenti e che nello scontro hanno solo da perdere. La cooperazione tutta lavora in silenzio, ogni santo giorno, per cercare di accompagnare i bisogni che incontra e lo fa senza guardare alla razza, alle religioni, all’età o al sesso. Lo fa con le risorse necessarie a far lavorare i propri soci, con il costo dei regolari contratti di lavoro, e attivandosi nei territori anche con le risorse del volontariato”. Così il Comitato territoriale di Pesaro e Urbino di Legacoop Marche interviene sul tema dell’accoglienza ai “richiedenti protezione internazionale”, un servizio su cui è impegnata anche la cooperativa Labirinto, aderente alla Centrale cooperativa, che ha provocato polemiche a Pesaro.

 

“Le guerre in atto in Medio Oriente e in molte zone dell’Africa – sottolinea il Comitato territoriale pesarese di Legacoop Marche - hanno determinato una situazione eccezionale che ha portato alla fuga di milioni di profughi da vari Paesi, di questi 800 mila sono attualmente in Turchia, mentre circa 100 mila sono giunti in Italia. Cosa fare di questi uomini, donne, bambini e bambine? Ci sono leggi scritte e leggi di umanità, ci sono esigenze di sicurezza e ci sono necessità di sopravvivenza. Mare Nostrum ha cercato di mettere assieme tutte queste esigenze: accogliere dignitosamente, sfamare e vestire chi non ha nulla, identificare, valutare lo stato di salute, accompagnare e controllare. Controllare: il controllo è un aspetto non secondario, si può immaginare che questo sia un compito di polizia, ma non è vero. Il controllo sociale che i servizi hanno attivato in questi mesi di accoglienza è stato in risultato di una grande collaborazione tra istituzioni, cooperative e autorità locali, il tutto coordinato con grande attenzione e competenza dalla prefettura di Pesaro. E ha raggiunto risultati di grande rilievo: nei primi otto mesi di emergenza sono transitati nella provincia 400 migranti, nulla è accaduto ed è costato poco, perché non ha richiesto grandi apparati repressivi, ma ha investito sulla integrazione di competenze ed esperienze diverse.

 

Ma quali sono i costi? Il costo medio di ogni essere umano migrante accolto è di 32 euro al giorno, con una forbice che va da 30 a 34 euro, e questi sono utilizzati per: servizi alberghieri, utenze, cucina, medicinali, lavanderia, trasporti, consulenze, servizi, fra i quali scuola di italiano, integrazione e orientamento, personale specializzato e “pocket money”, pari a 2,5 euro al giorno che vanno al migrante per le piccole spese. Mentre è tutto da dimostrare dove siano i grandi guadagni delle cooperative è, invece, evidente che questi servizi hanno permesso la nascita di posti di lavoro e la contemporanea crescita di grandi professionalità, capaci di gestire situazione complesse e che sono e saranno una risorsa per tutta la nostra comunità”.



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