AGRINSIEME MARCHE INCONTRA LA PRESIDENTE BOLDRINI

AGRINSIEME MARCHE INCONTRA LA PRESIDENTE BOLDRINI

Settore: AGROALIMENTARE

21 feb 2015

Un impegno al tavolo Stato-Regioni per l’abolizione dell’Imu, una tassa che colpisce lo strumento di lavoro degli agricoltori, cioè il terreno; un forte impegno nello sviluppo delle aree interne; sviluppo economico sostenibile e agricoltura diversificata capace di valorizzare la qualità e la tipicità dei prodotti; priorità per la competittività delle Marche. Sono i cardini delle proposte per la legislatura 2015-2020 della Regione Marche di Agrinsieme Marche, il coordinamento che raccoglie Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Italiane (Agci Agrital, Fedeagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare). Un vademecum sulle necessità del comparto alimentare marchigiano, attraversato da una crisi evidente ed ormai non più sostenibile, presentato in un evento, al Ridotto delle Muse di Ancona, cui ha partecipato la presidente della Camera, Laura Boldrini.

 

Agrinsieme Marche, che rappresenta il 70% del comparto agrolimentare regionale, vuole mantenere lo spirito propositivo che l’ha finora contraddistinta. Numerosi sono i suggerimenti avanzati, ha spiegato il coordinatore Nevio Lavagnoli, affinché sia resa possibile l’auspicata ottimizzazione delle potenzialità del settore primario. Simone Cecchettini, responsabile regionale di Legacoop Marche Agroalimentare, ha sottolineato, nel suo intervento, “il forte valore della cooperazione agricola nella regione, il suo ruolo sociale, economico e produttivo. Un settore impegnato per la creazione di sviluppo e occupazione nella nostra regione, che s’ispira nel suo operato, come tutto il mondo della cooperazione, all’articolo 45 della Costituzione, garante delle realtà imprenditoriali che rappresentiamo”.

 

Fra le proposte di Agrinsieme Marche, emerge la centralità dello sviluppo rurale nella politica regionale, la valorizzazione della multifunzionalità, compresa l’agricoltura sociale, e l’intersettorialità delle aziende agricole, obiettivi resi possibili qualificando le produzioni e diminuendo i costi, nonché facilitando l’accesso al credito, attraverso lo strumento dei Consorzi di Garanzia.

 

Lavagnoli, a nome di tutte le associazioni raccolte in Agrinsieme Marche, ha invitato a favorire il ricambio generazionale nel settore, “attivando tutte le opportunità previste dall’Unione europea, a sostenere le aziende agricole nelle realtà montane e svantaggiate non in grado di realizzare un equo reddito, con misure tali, come le agevolazioni Inps, Inail, fiscali, da salvaguardare la presenza umana sul territorio, a qualificare la professionalità degli agricoltori, dei tecnici e dei lavoratori con la creazione di un’efficiente rete dei servizi di assistenza tecnica, ad attivare percorsi formativi professionalizzanti, a promuovere lo sviluppo produttivo agricolo nei parchi e nelle aree sottoposte a vincolo e, infine, ad affrontare in maniera decisa la problematica dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole”.

 

Un capitolo a parte riguarda il Programma di Sviluppo rurale regionale 2014-2020 di cui Agrinsieme Marche non ha apprezzato l’eccessiva laboriosità e per il quale chiede la semplificazione delle molteplici misure, sottomisure e azioni attualmente previste nel documento licenziato dall’Assemblea legislativa, la definizione di schede di misura flessibili, nell’intento di non ingessare il Psr, di evitare l’introduzione di limitazioni e vincoli non richiesti dall’Unione europea in fase di accesso alle varie misure e, infine, l’affermazione del ruolo della “programmazione dal basso” attuata attraverso i Gal-Grupppi di azione locali o i progetti integrati locali.



SUGLI STESSI ARGOMENTI: Agrinsieme Marche, Laura Boldrini